Tendopoli Abruzzo: Comunicato dei comitati cittadini


E' arrivato il freddo sotto zero in Abruzzo. Vi giro, direttamente dalle tendopoli, il Comunicato dei comitati cittadini riunitisi in assemblea
il 15 ottobre in merito all'attuale situzione e in risposta a quanto
affermato da Guido Bertolaso:


"Assistiamo in questi giorni al
tentativo di convincere le persone residenti nelle tendopoli a sottostare alla decisione da parte del Sindaco e della Protezione Civile, riguardo il loro trasferimento fuori città.

Queste persone vengono definite dalla stampa “irriducibili”, quasi a voler ridurre le loro motivazioni ad un contesto di
natura affettiva, nostalgica o ancora peggio testardaggine.

Le reali motivazioni sono tutt’altre: gli abitanti delle tendopoli sono persone che (come tutti gli altri) lavorano in città, i loro figli frequentano le scuole de L’Aquila, molti non sono muniti di un mezzo di trasporto, alcuni possiedono animali da allevamento o dei terreni a cui provvedere. A tutto ciò fa da contesto un altolivello di
disgregazione sociale, a cui la città è ridotta a causa della dispersione della popolazione.

I cosiddetti “irriducibili” sono cittadini che vogliono seguire il processo di ricostruzione partecipando in prima persona. Se tutti accettassero passivamente il trasferimento imposto dalla Protezione Civile in città rimarrebbero appena 10.000 persone. Troppo poche affiché l’identità del territorio non venga stravolta. La scelta dei cosiddetti “irriducibili” ha dunque un valore sociale, civico e culturale.

E’ doveroso inoltre chiarire il significato dell’ espressione “sistemazione all’interno della provincia di L’Aquila”. Considerando l’enorme estensione del nostro territorio la collocazione al suo interno può significare più di 70 km di distanza, da percorrere su strade tortuose e spesso soggette ad innevamento. Non si può certo definire questa una condizione accettabile per condurre una vita dignitosa. Riteniamo quantomeno difficile garantire un efficiente trasporto pubblico di fronte ad una tale varietà di esigenze. Queste sistemazioni sono state definite dal Sindaco e dalla Protezione Civile come provvisorie, cioe’ fino a quando non si renderà disponibile un alloggio nel proprio comune di residenza. Per I proprietari delle abitazioni E, F o in zona rossa è prevista la sistemazione all’interno del piano C.A.S.E., i cui tempi di consegna sono stati rimandati già più volte. Per tutti gli altri invece provvisorio vuol dire indefinito. Ci sono case B e C con tempi di lavoro superiori ai due anni.

Non capiamo perchè ci si ostini ad intraprendere delle scelte che i cittadini hanno dimostrato chiaramente di non condividere. Altre soluzioni sono possibili e necessarie. Proponiamo in tutte le tendopoli la sostituzione delle tende con delle case mobili (M.A.R., moduli autonomi removibili). Si tratta di strutture a basso costo, facilmente reperibili e che consentono una permanenza dignitosa, in quanto muniti di cucina, bagno, gas, acqua, elettricità e scarico. Questa alternativa, seppur non molto agevole, permette il mantenimento del tessuto sociale ed economico, risolvendo così i problemi sopra descritti.

Tutto ciò può essere valido soltanto se concretizzato in breve tempo; un’ attesa ulteriore risulterebbe controproducente per tutta la comunità ed il suo futuro.

I COMITATI CITTADINI

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