Riflessioni "a freddo" sul G-20

Chi di noi è riuscito, durante l'ultima settimana di settembre, a seguire un
poco l'evento del G. 20 di Pittsburgh, probabilmente sarà rimasto deluso. Chi
di noi, avendo preso coscienza di come l'odierna "globalità" e il reciproco
influenzarsi delle economie mondiali possa arrivare a condizionare le nostre
vite fino a ridurne le certezze, si sarebbe aspettato molto di più da questo
vertice: prese di posizione più incisive atte a governare e supervisionare
meglio i mercati finanziari, come anche le speculazioni economiche più o meno
lecite e i comportamenti "troppo disinvolti" del mondo bancario
Era la prima volta che il mondo, con questo G.20, si presentava unito nel
desiderio di portare delle riforme per un nuovo ordine mondiale. Si era
ipotizzata anche la creazione di un' authority finanziaria mondiale o di un
Consiglio di Sicurezza Economico nell'ambito delle Nazioni unite!
Ma forse le 20 delegazioni erano troppe? Forse troppo diverse le realtà
regionali e le urgenze diversamente avvertite?
Certo è che del grande progetto auspicato per un vertice impegnato a
rafforzare ed innovare la regolamentazione di tutte le istituzioni finanziarie,
ben poco in concreto si è fatto.
Una piccola stretta ai bonus dei banchieri c'è stata, ma non proporzionata
all'esigenza di evitare il più possibile che i compensi non siano basati sulla
certezza del capitale e sull'affidabilità deli investimenti fatti. Ai paesi
emergenti sara concesso piu spazio nel Fondo monetario internazionale, ma ciò
sarà a discapito di USA e Europa.
I problemi inerenti al commercio internazionale e alla piaga del
protezionismo di vari paesi è stato affrontato, ma si direbbe più rinviato ai
futuri "incontri" del G20, che non approfondito come dovrebbe. L'Organizzazione
Mondiale del Commercio manda un segnale di allarme: la promessa fatta un anno
fa dal G20 di non innalzare nuove tariffe non è stata mantenuta , cosi il
protezionismo si moltiplica e costituisce un vero pericolo di possibile
arresto della ripresa!
Va detto che il futuro prossimo dipende dalla serietà con cui si mantengono
gli impegni!

Va detto anche però, che al G20 di Pittsburgh, i governi si sono resi conto
che, nonostante le voci di un inizio "tecnico" di ripresa economica, il
commercio mondiale rimane asfittico e la DISOCCUPAZIONE continua acrescere in
modo continuo ed esponenziale, anche in paesi dove cio è insolito come il
Giappone. Preoccupante negli USA ma anche in Spagna, FRancia, Gran Bretagna,
Irlanda e in Italia si prevede che peggiorerà molto nei prossimi sei mesi.
Per questo si è deciso di non ritirare per il momento le misure di sostegno
alle economie e per gli imponenti deficit pubblici che si stanno accumulando.

Certo la formula che avrebbe dato maggior peso all'Italia e all'Europa
sarebbe stata quella del G8, anche allargato a Cina, India, Brasile ecc. e, via
via, a paesi emrgenti, ma non ridotto a mera sede di incontri politici
occasionali. Anche la proposta di Sarkozy, un G14, avrebbe l'importante
requisito di snellezza decisionale e maggiore rapidità di intervento in caso
di rischio economico serio.

Molto probabilmente, prima che ci si possa realmente avvicinare alle
authority mondiali, alle regole finanziarie comuni e alla trasparenza totale
delle banche, dovranno trascorrere perlomeno altri due anni. E speriamo che un
frequente scambio di idee fra paesi così diversi, ancorchè troppi davvero,
porti ad una comprensione reciproca e a vera collaborazione.