Dopo la Manifestazione degli "uguali", un'AGGRESSIONE al grido di "CAMERATI"

Ieri si è tenuta a Roma una grande manifestazione della quale, a mio parere, si è parlato troppo poco.
La dimostrazione alla quale mi riferisco è quella degli “Uguali”, organizzata dal movimento Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) in difesa dei diritti di tutti coloro che vengono a torto ritenuti “diversi” da questa società perversa: non solo gay, lesbiche, transgender e bisessuali, ma anche immigrati, donne e diversamente abili.Emblematico ciò che è stato detto da Aurelio Mancuso, il presidente dell’ Arcigay al giornale l’ Unità: "È la prima volta nella storia del paese che sfiliamo in una manifestazione nazionale che non è un pride. Da qui inviamo un messaggio ai leader del movimento: è ora di costituire uno strumento di unità, gli atteggiamenti da prime donne devono cessare. Dobbiamo essere uguali e uniti".
E' un evento importante perchè si vuole lanciare il messaggio che, le numerose aggressioni a danno di persone omosessuali degli ultimi tempi non intimoriscono nè loro, nè chi crede fortemente che una società di "uguali" non sia solo possibile ma necessaria e doverosa.
Le cinquantamila persone che ieri hanno invaso Roma non sfilavano in un gay pride, manifestazione le cui immagini vengono puntualmente manipolate dalle televisioni al fine di educare la massa all' equazione omosessuale=carnevalesco, uno tra i più biechi paragoni che possano essere fatti, ma purtroppo anche uno dei più comuni. I benpensanti romani, questa volta, non avranno neppure un motivo per cui dichiararsi infastiditi.
Il primo a parlare è stato Dino, il ragazzo di 22 anni accoltellato quest'estate mentre si trovava in compagnia del suo ragazzo, la parola poi è passata a Luxuria e Paola Concia. Proprio quest’ ultima, deputata del Pd,è già stata promotrice di una campagna contro i pregiudizi omofobi dal titolo "L'omofobia ha i giorni contati" e fautrice della proposta di legge che prevede l' aggravante qualora un aggressione "sia motivata dall'orientamento sessuale della persona offesa". Proposta che sembra essere sulla via dell'approvazione.
Nonostante ultimamente si sostenga che il connubio omosessualità-sinistra sia ormai superato e che gli "omosessuali di destra siano moltissimi", in piazza i partiti presenti sono Sinistra e libertà, Italia dei valori e i Comunisti italiani; dei tre candidati alla presidenza del Pd l' unico presente è Ignazio marino. Oltre ai partiti, ai quali era stato chiesto dagli organizzatori di non portare vessilli, sono stati presenti anche la Cgil e l'Anpi (associazione nazionale partigiani d' Italia).
Dopo il successo della manifestazione rammarica ancor di più (sempre se possibile) la notizia di oggi sull' aggressione ad una giovane coppia omosessuale. I due sono stati avvicinati da sei giovanissimi ragazzi in scooter che dopo il saluto romano gridando "Camerati!" hanno aggredito il più giovane dei due colpendolo alla testa e all'inguine con i caschi (notizia tratta da Repubblica.it). Se si confermasse la matrice politica di questa ennesima aggressione per mano di esponenti vicini all'estrema destra Alemanno dovrà condannare molto più duramente queste azioni, sottolineandone anche la natura politica e non limitandosi a definire gli autori di gesti così sconsiderati "idioti".
C’ è qualcosa, in queste offese che va al di là dell’idiozia, qualcosa di più profondo. C'è la paura del diverso che invece di assottigliarsi nel tempo fino a scomparire diventa sempre più diffusa e più pericolosa.

Francesca De Luca