Nobel: Obama non crede di meritarlo ancora, dubbi e critiche dal mondo


Obama è quanto mai sorpreso per l'assegnazione di questo premio. Lui stesso ha chiesto che non gli venga consegnato prima di un anno, e comunque solo nel caso in cui dimostri davvero di meritarlo.
Un premio che sorprende, e che alla fine potrebbe rivelarsi rischioso. E' questo un primo commento che Time pubblica sul suo sito. Un premio che arriva troppo presto e che "rischia di aggiungere un enorme peso alle aspettative che Obama ha già portato con sé entrando in carica: e la realtà del governo ha già mostrato come molte di queste fossero ridicole". "Obama è alla Casa Bianca da otto mesi - continua il commento del settimanale - le sue ambiziose speranze per un accordo di pace in Medio Oriente e per un mondo denuclearizzato sono appena all'inizio".

"Completamente bizzarro e postmoderno" considera il premio Wall Street Journal", che si chiede "perché" gli sia stato assegnato. "Non è chiaro. Per aver fatto pace con Hillary Clinton? - ironizza il quotidiano americano - Per aver rinunciato allo scudo missilistico e per aver incoraggiato gli iraniani? Perché sta preparando un aumento delle truppe in Afghanistan?". "Pensateci, è così postmoderno - commenta ancora sarcastico il Wsj - un leader adesso può vincere il premio per la pace per aver detto che spera a un certo punto in futuro di portare la pace. Non lo deve fare, basta che abbia le aspirazioni. Geniale".

Il Nobel per la pace a "uno dei più giovani" presidenti degli Stati Uniti "è un riconoscimento straordinario che lo mette in compagnia di leader mondiali come Mikhail Gorbaciov e Nelson Mandela, ma è anche un potenziale handicap politico in patria" scrive il New York Times, sottolineando le critiche che sono già arrivate dal campo repubblicano.

"La vera domanda che si pongono gli americani è: che cosa ha realizzato veramente il presidente Obama?" si legge infatti in un comunicato diffuso da Micheal Steele, presidente del Comitato nazionale repubblicano. "E' spiacevole che il potere di star del presidente abbia messo in ombra instancabili attivisti che hanno raggiunto traguardi lavorando per la pace e i diritti umani - ha detto Steele - Una cosa è certa, il presidente Obama non riceverà nessun premio dagli americani per i posti di lavoro creati, responsabilità fiscale o per aver messo da parte la retorica per le azioni concrete".

Un premio che è "un imbarazzo più grande della perdita delle Olimpiadi" attacca a testa bassa Rush Limbaugh, il commentatore ultraconservatore che in questi mesi non ha risparmiato nessun tipo di attacco al presidente democratico.

Reazioni contrastanti in America latina. In Venezuela la notizia è stata accolta con stupore da alcuni e con disappunto da altri. E' "una sorpresa" e un "compromesso", ha affermato il ministro degli Esteri Nicolas Maduro. "E' una burla per i diritti umani", ha invece dichiarato il Difensore civico, Gabriela Ramirez. "Obama sta appena cominciando a lavorare", ha obiettato Maduro, che ha chiesto al presidente Usa di dimostrare buona volontà rinunciando alle basi militari in Colombia. Per Maduro, alcune decisioni di Obama hanno provocato "tensioni" in varie parti del mondo e per questo "si è trattato più di un gran compromesso per la pace che di un premio alla realizzazione di obiettivi".

Maduro, pur parlando di "speranze e aspettative" legate all'amministrazione Obama, ha chiesto al presidente Usa un "gesto" per la pace, "ritirando le basi militari che sono state annunciate in Colombia". Anche per Ramirez, l'accordo militare che gli Usa hanno raggiunto con la Colombia per ampliare la loro presenza militare in sette basi è un nodo centrale. Per il difensore civico, la decisione "risulta difficile da capire" e "confonde il mondo". Ramirez ha criticato l'accordo militare con la Colombia e ha affermato che, invece di accettare il premio, Obama dovrebbe chiudere le basi. "Il premio Nobel per la pace lo vince simbolicamente chi lavora per la pace. Non può ottenerlo il principale rappresentante di una potenza bellica", ha proseguito. Piuttosto che Obama, ha aggiunto Ramirez, avrebbe meritato il premio il presidente della Bolivia, Evo Morales.

Dure critiche dai Talebani dell'Afghanistan. "Condanniamo l'assegnazione del premio Nobel a Obama - ha affermato il portavoce talebano, Dhabihullah Mujahid, alla tv satellitare 'al-Arabiya' - perché da quando è presidente non ha fatto nulla di concreto per la pace in Afghanistan". "Non abbiamo visto alcun cambiamento della strategia - ha proseguito - e il Paese non è più stabile di prima".

E giudizi negativi arrivano pure da Hamas. Il presidente statunitense Barack Obama "non merita" il Nobel, dal momento che non è riuscito a garantire ai palestinesi i loro diritti legittimi. Parola di Fawzi Barhoum, portavoce a Gaza del movimento di resistenza islamica. "Riteniamo vi siano molte cose che Obama deve offrire al popolo palestinese per meritare questo riconoscimento. Obama dovrebbe cambiare i suoi modi ed essere onesto", ha detto Barhoum all'agenzia di stampa 'Xinhua'.

L'Iran non obietta all'assegnazione del riconoscimento a Obama a patto che questo possa servire come ''incoraggiamento''. Teheran tuttavia non nasconde di ritenere la decisione ''prematura''. ''Il momento giusto per assegnare questo premio sarebbe stato quando le forze americane avessero lasciato l'Afghanistan e l'Iraq e si fossero schierate per i diritti della nazione palestinese oppressa'', ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano, Manoucher Mottaki. Secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Mehr, Mottaki ha aggiunto che la decisione è stata ''affrettata''. ''Ma se questo premio è causa di incoraggiamento per sconfiggere le politiche di guerra e unilaterali noi non abbiamo nessuna obiezione da sollevare'', ha quindi affermato Mottaki.

"Troppo presto" è stato il commento laconico del'ex presidente polacco Lech Walesa, premio Nobel per la pace nel 1983. "Vedremo se farà quello che ha proposto", ha aggiunto Walesa, parlando del premio a Obama come un "incoraggiamento" per il suo mandato appena iniziato.

La decisione di premiare Obama è "molto triste"per Mairead Corrigan Maguire, la nordirlandese che ha ottenuto il premio Nobel per la pace con Betty Williams nel 1976. Secondo la Maguire, 65 anni, sono stati ignorati i desideri del fondatore del premio, Alfred Nobel, quando disse che era destinato a coloro che "rinunciavano al militarismo e alla guerra e si schieravano a favore della pace". "Il presidente Obama deve ancora dimostrare che intende proseguire seriamente in Medioriente, che vuole terminare la guerra in Afghanistan e molte altre cose ancora", ha detto Maguire citata dai media britannici.

E una stroncatura arriva da Maso Notarianni, direttore di Peacereporter, l'agenzia di stampa legata a Emergency. "Siamo certi di dire cosa a molti sgradita e certamente di essere una voce isolata, ma dare il premio Nobel per la pace al presidente degli Stati Uniti è come dare il premio di miglior vino dell'anno a una bottiglia di acqua minerale - osserva - Anzi, è persino peggio. Posto che non si premiano le migliori intenzioni, ma i fatti, oggi gli Stati Uniti sono direttamente impegnati in guerra in almeno quattro Paesi: Iraq, Afghanistan, Pakistan e Somalia".

A intervenire è poi lo stesso Gino Strada. "Un Nobel per la pace che fa la guerra mi sembra una contraddizione - sottolinea il fondatore di Emergency - vediamo cosa seguirà a questo premio. Se non sbaglio, l'altro ieri il Senato americano ha stanziato 300 miliardi di dollari per la guerra in Afghanistan nei prossimi otto anni...". "Sono stupito per questo premio Nobel - prosegue Strada - Se Obama prendesse sul serio il premio darebbe l'ordine di ritiro dall'Iraq e dall'Afghanistan domani mattina. Spero che lo prenda sul serio e che si assuma le responsabilità: non basta dire 'sono per il disarmo', si diventa credibili quando le armi si distruggono, quando non si usano. Se è un Nobel sulla fiducia, va bene, vediamo cosa segue a questo premio. Finora ho visto solo più finanziamenti e più armi per la guerra; se cambierà questa politica sono il primo ad esserne contento".

Fonte: ADN KRONOS