Caro Presidente, mi aiuti!!!


Ci è giunta in Redazione una Lettera Aperta al Presidente della Repubblica, Napolitano.
Noi la pubblichiamo così com'è, senza aggiungere altro che un augurio che in qualche modo, chi di dovere ascolti, e rifletta su quanto scritto.


" CARO PRESIDENTE, MI AIUTI !
E’ il 3 ottobre 2009. All’ora di pranzo, seguendo un Telegiornale, ho visto che oggi stesso, durante una Sua partecipazione a un evento, un cittadino si è rivolto a Lei esclamando “ Presidente , non firmi !“. Ho visto che Lei , con partecipazione emotiva, ha risposto:
- “ Ma a che serve non firmare ??! “.

Non entro nel merito del provvedimento così detto dello “Scudo Fiscale” cui l’esortazione del cittadino si riferiva. Il mio problema prescinde da ogni connotazione politica. Di certo male interpretando il Suo pensiero, ho proseguito il mente mia la Sua risposta con “ ... tanto, se non firmo, il provvedimento ritorna alle Camere , dopodiche me lo ripresentano e sono costretto a firmarlo ! “. Questo pensiero mi ha fatto sprofondare il uno stato di confusione dal quale non riesco a uscire. Mi dico :” Come può il Presidente della Repubblica, garante della Costituzione di una Repubblica Parlamentare, ritenere che un secondo esame del Parlamento non serva a niente. Il Presidente può ritenerlo non conforme alle circostanze , non opportuno o non dovuto ma inutile no. Sarebbe come ammettere che il Parlamento fa sempre solo quello che decide il Governo. Questo renderebbe effettivamente inutile il riesame del Parlamento; e il Parlamento stesso. Ma la Costituzione Italiana dice tutt’altro. O forse sbaglio, visto che sono un cittadino qualunque.” Certamente ho male interpretato il Suo pensiero e questo genera il mio stato di ansiosa confusione. Mi perdoni e mi aiuti Signor Presidente: ho bisogno di continuare a credere nelle Istituzioni, come tanti altri. CIRO, un cittadino qualunque "