Costume e Società: La Vendetta dell'Albero (MonteVerde)

LA VENDETTA DELL'ALBERO:
Piccola leggenda metropolitana

.... MonteVerde Vecchio: ridente quartiere di Roma sul colle del Gianicolo. Gran parte della sua bellezza è dovuta al verde rigoglioso dalle cento sfumature, ai colori, agli scorci improvvisi, ai panorami unici al mondo e a quel bene prezioso che sono gli alberi ad alto fusto, secolari e non.
Tra palazzi moderni e palazzine d'epoca essi torreggiano a testimonianza naturale di uno storico passato e fanno bene allo sguardo e al cuore.
Spesso sono così alti da superare le case, ma ci eravamo già resi conto, noi abitanti, che questo può dare anche molto fastidio a qualcuno.
Ad esempio : negli ultimi due anni é accaduto che un vecchio palazzo sede di un pensionato, denominato Villa Verde, avendo cambiato proprietario, è stato svuotato e posto in ristrutturazione totale per ricavarne appartamenti da vendere a prezzi assai elevati. La posizione della struttura è infatti splendida, a un passo da Porta S.Pancrazio e da Piazzale Garibaldi (Gianicolo) in un punto assai alto.
Con questa scusa e nonostante le denunce ripetute del quartiere, il nuovo proprietario è riuscito a portare a termine una scandalosa opera di sopraelevazione del palazzo di circa un piano e mezzo, (chi scrive non ha potuto prendere le misure! FOrse sei metri? Non so dirlo) ,modificando per tutti coloro che abitano intorno,magari da una vita, l'aspetto dell'affaccio e del panorama circostante.
un abuso plateale denunciato anche dal giornale di quartiere con raccolta di firme e via dicendo. ma nessuno è intervenuto a bloccare il misfatto.
Conclusi i lavori, venduti gli appartamenti, la "Speculazione "si é rivolta contro due splendidi alberi ( conifere alte 30 metri), che, prima, erano serviti a meglio nascondersi ad occhi indiscreti. Probabilmente davano fastidio alla visuale degli ultimi piani.....! certo che in breve tempo la grande coppia verde che ricordava le "torri gemelle" di N.York, ha cominciato a modificare colore delle chiome, ammalandosi sempre di più. Sembravano come "candeggiati"!
Circa un mese fa, una mattina abbiamo sentito un frastuono di seghe elettriche e visto un coraggioso operaio in cima aduno dei due alberi, legato al tronco, che tagliava i rami iniziando dai più alti. Triste spettacolo.
Ebbene quel giorno accadde qualcosa che sembrò trasformare la solita squallida storia di abuso, in una leggenda metropolitana.
All'improvviso l'albero, che forse morto non era ancora, riusciva in qualche modo a difendersi.
L'odioso stridìo della sega si bloccò e nell'aria si levarono grida disperate di un uomo che ne chiamava un altro per nome. Ci affacciammo tutti alle finestre: l'operaio che lavorava legato a 30 metri di altezza, urlava e si agitava, cercando di manovrare le cinte che lo tenevano per poter scendere, invocando il nome forse di un compagno di lavoro. Tanto che sulle prime ci parve che fosse lui gravemente ferito e chiedesse soccorso a chi, di sotto, a sua volta lavorando con gran rumore di macchine, forse era sordo al richiamo. Attimi di angoscia e panico, ma qualcuno si affaccia al balcone del palazzo in questione e si comprende che ha visto e chiamato aiuto, inoltre l'operaio sul tronco si muove troppo rapidamente per essere ferito, ma chiama il compagno.
Così si capisce che il ferito deve trovarsi ai piedi del gigante colpito verosimilmente da uno dei grossi rami caduti.
Tutto si ferma, tranne il solito traffico di auto sulla via.
La gente si assembra davanti al cancello dell'ex Villa Verde, cercando di sapere capire. Pochi minuti di silenzio. POi la sirena...Il ferito viene caricato sull'ambulanza. Chi era giù ed ha potuto vedere, dice che era ridotto molto male.
Non se ne saprà più nulla. Una'altra vittima innocentedi lavori in condizioni di scarsa sicurezza. Sinistro l'aspetto del tronco rimasto spoglio interamente con un unico ramo in cima rivolto verso la strada, quasi a salutare....nudo ma fiero accanto al suo compagno dalla chioma bruciata.
Inevitabile pensare alla vendetta dell'albero, non su quel poveretto, ma sulla tracotanza e il subdolo potere di chi fa quel che vuole a dispetto delle leggi e del vivere civile.
Oggi, 1 ottobre racconto questa storia perchè sono tornati: certo sono esecutori che rischiano la pelle per poche soldi, ma sono lassù, legati a quei tronchi per farli "a fettine" e farli sparire, stavolta per sempre.
Mentre tutti parlano della spietata natura che con lo Tsunami e il terremoto ha mietuto vittime in indonesia, si chiude senza pubblico, ma con i permessi pare, questa piccola storia dei due alberi gemelli. Tanto domani non se ne ricorderà più nessuno,
Ma non è così, Chi vive qui da sempre e ha scelto questo posto perchè lo ama, se ne ricorderà ongi volta che si affac cerà alla finestra, provando rabbia contro l'arroganza di chi non ha rispetto perchè si sente le "spalle protette". Rabbia per l'offesa, rimpianto per tutti gli alberi qui ingiustamente abbattuti e in particolare per i "giganti gemelli" che hanno lanciato un monito ai prepotenti, prima di soccombere sotto i colpi della macchina umana.