Le confessioni del FIGLIO DI BIN LADEN (dopo il suo ritorno in circolazione)

Bastava una marachella e giù botte ai figli, con un bastone di legno. Nel giorno in cui il mondo si interroga sul ritorno di Osama Bin Laden, escono negli Usa - e in estratti su Vanity Fair - le confessioni di Omar Bin Laden, il quarto figlio dello sceicco del terrore. Scritto a quattro mani con la madre, il libro «Crescere Bin Laden» racconta cosa significa vivere accanto al terrorista più ricercato d’America. «Papà mi picchiava», ricorda Omar, che trascorreva molto tempo in casa come un «prigioniero virtuale» per la paura del padre che i figli venissero rapiti. «I miei fratelli e io passavamo ore a fissare la finestra di casa, sognando di giocare con altri ragazzini sul marciapiede, di andare in bicicletta».
Il racconto di Omar arriva nel giorno in cui le tv di tutto il mondo hanno rilanciato un filmato in cui si vede un uomo che potrebbe essere Osama Bin Laden. Il video è stato girato durante una cerimonia per l’Eid Al Fitr, la festa della rottura del digiuno di fine Ramadan, che quest’anno è coincisa con il 20 settembre. Alla fine del discorso di Abu Yahya al Libi (il libico), la telecamera gira verso la platea e inquadra per 10 secondi un volto che assomiglia a quello di Bin Laden. Ma la qualità delle immagini è molto scarsa. Se si trattasse proprio di Bin Laden, sarebbe la prima prova del fatto che è ancora in vita dal 2007. L’ultimo video risale al 2004.