Marrazzo si DIMETTE subito e DEFINITIVAMENTE (e resta in convento)

Piero Marrazzo ha voluto accelerare la sua uscita da presidente della Regione Lazio e ha rassegnato le sue dimissioni. "Basta, voglio chiudere, non avere più nessun contatto con la mia vita politica", aveva detto Marrazzo ai suoi collaboratori nelle ore precedenti l'annuncio. L'ex governatore non vuole più sostenere il peso di una situazione che gli sta provocando un forte stress.
"Mi dimetto per sofferenza estrema"

"Le mie condizioni personali di sofferenza estrema non rendono più utile per i cittadini del Lazio la mia permanenza alla guida della Regione. Comunico con la presente le mie dimissioni definitive ed irrevocabili dalla carica di presidente della Regione Lazio". Questo il testo della lettera che Marrazzo ha inviato al vicepresidente della Regione Lazio Esterino Montino e al presidente del Consiglio regionale Bruno Astorre.

Lunedì l'ex governatore, dopo essere stato visitato al Policlinico Gemelli, aveva fatto pervenire alla Regione Lazio il certificato medico, che aveva fatto scattare l'istituto dell'impedimento temporaneo con delega dei poteri al suo vice Esterino Montino. Certificato medico con una validità di trenta giorni alla fine dei quali, si era detto, avrebbe rassegnato le dimissioni. Ora invece la decisione di anticipare i tempi e di lasciare subito. Dalle dimissioni al voto passeranno 135 giorni, 90 per i decreti di indizione dei comizi elettorali e 45 per indire i comizi. Dunque si va alle urne il 9 marzo.

Marrazzo si chiude in convento
Piero Marrazzo nella mattinata di martedì avea deciso di recarsi in un istituto religioso nei pressi della capitale. Nella struttura l'ex presidente della Regione Lazio, travolto dallo scandalo sessuale, trascorrerà parte della convalescenza per il forte stress psicofisico che gli hanno diagnosticato.

Procura: "Nessuna indagine su altri due ricattati"
Nessuna indagine su altri due personaggi politici, oltre a Piero Marrazzo, che potrebbero essere stati al centro di ricatti da parte dei quattro carabinieri accusati di infedeltà. E' quanto ha precisato la procura di Roma. Da lunedì circolano voci sul possibile coinvolgimento di altre due persone nell'attività ricattatoria degli indagati. Circostanza, è stato sottolineato a Piazzale Clodio, che al momento non è emersa e che non fa parte del fascicolo processuale.

*FONTE: TGCOM*