Si continua a scavare sotto le macerie, quattro giorni dopo l'alluvione che ha provocato il disastro nel Messinese. Purtroppo il numero di vittime accertate è salito a 25, ma i dispersi sono ancora 40. Si teme che questo triste bollettino continui ad aggravarsi. I senza tetto sono oltre 500; il Premier, recatosi ieri nella zona della tragedia, ha dichiarato che nuovi edifici saranno resi disponibili entro 4-5 mesi. Noi lo speriamo vivamente. Ma soprattutto speriamo che saranno prese delle serie contromisure a tutela dei cittadini e dell'ambiente, nel caso di nuove condizioni metereologiche avverse. Non come avvenuto finora, con richieste ed allarmi inascoltati.
Il 30 Settembre il Dipartimento della protezione civile aveva diramato da Roma un «avviso di condizioni meteorologiche avverse», e l'esortazione conseguente a prendere immediati provvediamenti, almeno a tutela dei cittadini, evacuando le aree a rischio.
Si sarebbero potute risparmiare tante vite umane.
Bisognerà stabilire chi — tra Regione, protezione civile locale, prefettura e Comuni — abbia lasciato cadere l’allarme decidendo che non era il caso di intervenire nonostante la segnalazione di rischio.