
Suo padre si è presentato in ospedale, dichiarandone e provandone l'identità.
Il giovane si era presentato il 25 ottobre scorso al Pronto soccorso del'ospedale San Gerardo di Monza dicendo di aver perso conoscenza e, una volta ripresosi dal malore, di non ricordare più nulla. Neanche chi fosse. Soltanto di avere una bicicletta e due telescopi. I medici non gli avevano trovato addoso nulla che potesse identificarlo: nessun documento. Alle forze dell'ordine non arrivano denunce di persone scomparse che corrispondano a "Giorgio", come ormai lo chiamano in ospedale.
Gli esami effettuati non hanno rilevato lesioni o uso di droghe. Si parla di amnesia psicogena. Finchè, a dieci giorni dal ritrovamento del giovane, si decide di diffondere la foto.
E' stato il figlio piccolo di amici di famiglia il primo a riconoscere Carlo. Davanti alla televisione, quando le immagini del giovane passavano davanti allo schermo, non ha avuto dubbi: "Mamma, quello è Carlo", ha esclamato. La donna ha subito avvisato il padre del giovane.
Padre e figlio da tempo non sono più in buoni rapporti, così l'anziano non si era preoccupato davanti alla lunga assenza del giovane. La polizia di Stato di Monza ha aperto la casa dell'operaio di Muggiò rimasta chiusa per due settimane. All'interno, a bicicletta da corsa e il telescopio che Carlo aveva detto di possedere. Per il momento il ragazzo, che non ha ancora riconosciuto il padre, è rimasto nelle stanze dell'ospedale monzese.
Un tassello di questa particolarissima storia si è dunque chiarito, ma resta da capire cosa sia successo al giovane, e come sarù il percorso da affrontare per recuperare a pieno la consapevolezza di se'.
In bocca al Lupo, Carlo!
