L'assassino, era più conosciuto e vicino di quanto non si immaginasse.Il movente, piu' banale dei classici luoghi comuni.
Il modo in cui è stato scoperto? Più semplice del previsto.
Giuseppe Piccolomo, 58 anni, «Pippo il muratore», costruttore delle stesse villette di ISpra, dove abitano tutt'ora le vicine della vittima, è stato individuato come l'autore di questo cruento omicidio. Se la passava molto male economicamente, era pieno di debiti, e chiedeva sistematicamente prestiti a chiunque conoscesse. E conosceva bene la signora Molinari, anche perchè la sua defunta moglie (morta in un incidente stradale) lavorava per lei come domestica.
L'intero paese di Cocquio, è ora sgomento, anche se ha forse tirato un po' un sospiro di solliveo, dopo 3 settimane passate a chiedersi se ci fosse un "Mostro" un folle pronto ad uccidere chiunque.
Arrestato, l'uomo sta continuando ora a negare, nonstante le prove contro di lui siano schiaccianti e insindacabili, e dimostrano oltretutto quanto il delitto fosse premeditato.
Infatti, vicino al cadavere così orrendamente mutilato, sono stati trovati 4 mozziconi di sigarette diverse, con tracce di diverso DNA. Alcuni testimoni hanno visto compiere un gesto molto particolare all'arrestato: prendere da un portacenere del bar 4 mozziconi di sigarette, e portarli via. Questo gesto è stato confermato dalle telecamere di sorveglianza del centro commerciale, che hanno dato agli inquirenti testimonianza visiva del tutto.
Sono state poi analizzate le cicche ancora presenti nel portacenere del bar e il dna corrisponde a quello delle tracce lasciate sui mozziconi a questo punto messi appositamante vicino al cadavere per sviare le indagini.
A chiudere il cerchio, infine, il segnale del telefonino di "Pippo il muratore", agganciato alle celle sopra la villetta, cosa che ha immediatamente smontato il suo alibi.
Il caso è per tanto vicino all'archiviazione. Movente: il denaro negato, e dunque una sorta di punizione esemplare.
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