“White Christmas”: ennesima bestemmia leghista

Si chiama “White Christmas” l’ operazione partita il 25 Ottobre a Coccaglio, piccolo comune montano in provincia di Brescia. Un nome che racchiude in sé gli intenti orrendamente xenofobi di chi l’ha promossa. In cosa consiste questa operazione? Controlli a tappeto dentro le case degli extracomunitari per scovare quelli con il permesso di soggiorno in scadenza, o già scaduto, che durerà due mesi e si concluderà proprio il giorno di natale.
Il natale, così sostiene l'assessore alla Sicurezza Claudio Abiendi, tra i fondatori della Lega nel 1992, appoggiato dal primo cittadino leghista Claretti, è una festa "della tradizione cristiana, della nostra identità, non la festa dell'accoglienza". Per avere un natale “bianco”, senza stranieri. In fondo la follia di una (inesistente) padania “bianca e cattolica” non è nuova, è già stata evocata dai leghisti in più di qualche occasione.
Questo è un provvedimento che ha suscitato non solo scalpore ma soprattutto indignazione. La reazione della Caritas è stata dura e anche la fondazione finiana “fare futuro” l’ ha definita "un'offesa al gusto e alla sensibilità dei cristiani". "Giù le mani dal Natale (almeno)", titola il giornale telematico vicino a Fini (Repubblica.it).
Feroce l’ attacco di don Aldo Antonelli che, tramite il giornale Micromega, rinnova tutto il suo stupore e la sua disapprovazione “Non c'è ormai più limite al dilagare di fango e di impudenza che straripano dalle menti malate ed ossessionate di leghisti, ex-forzitalioti e nuovi pidiellisti. Così, dopo averle provate tutte (dallo sradicamento delle panchine a Treviso all'erezione del muro di via Anelli a Padova, dal fossato anticaravan di Schio alle panchine anticlochard di Trieste) arriviamo a programmare un bellissimo e cristianisssimo "White Christmas" in quel di Brescia. Un Natale tutto "Bianco" come la loro nera coscienza.”
"Ritorna alla memoria il rumore degli stivali dei soldati fascisti nel ghetto di Roma alla caccia dei cittadini ebrei" accusa Kurosh Danesh, coordinatore nazionale Immigrati per la Cgil (Repubblica.it). Un’ operazione che fa rabbrividire; possiamo immaginare uomini, donne e bambini che tremano ogni volta che sentono bussare alla porta; gente che corre a nascondersi, proprio come erano costretti a fare gli ebrei o i partigiani. Ma anche persone che ingenuamente apriranno ai loro aguzzini, ignari dei loro diritti che non potranno far valere.
Quando si pensa che la Lega abbia davvero toccato il fondo, riesce sempre a stupirci, ad inventarsi nuove, becere manifestazioni dei suoi intenti razzisti.
C’ è solo da chiedersi a cosa porterà tutto questo. Già buona parte della chiesa, quella vicina alle persone, e non quella che si rifugia dentro i palazzi dorati capace di affrontare solo problemi anacronistici come ‘la pillola del giorno dopo’ mentre la gente muore e viene perseguitata sotto i suoi occhi tutti i giorni, ha capito che deve cambiare strada, che una “legge contro l’aborto” o un crocefisso affisso in classe non può valere il suo silenzio.
I leghisti, e non solo loro, si permettono di difendere il crocefisso e i valori cristiani senza sapere di cosa parlano. Utilizzano la religione per fini prettamente politici.
Il nome dell’ operazione, “White Christmas”, è davvero inquietante e ha l’acre olezzo di una squallida pulizia etnica. Gesù veniva dalla Palestina, bianco non era, ma la lega nord si sa ha una passione per i falsi storici. Fanno della festa in onore della nascita di Gesù il “salvatore” la festa del terrore e della paura, ergendo Gesù stesso a simbolo di questa persecuzione in modo blasfemo. Per molte persone questo sarà un orrendo natale.


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